La diatriba tra cucina e sala è una questione che ho vissuto molte volte nella mia carriera come direttore di un albergo. I continui litigi e gli insulti che volavano tra i membri dello staff erano uno dei problemi più frequenti che affrontavamo quotidianamente.
Il nostro chef, Alex, è molto esigente riguardo alla presentazione dei piatti e questo spesso causava tensioni con i camerieri meno professionali che portavano i piatti in sala. Inoltre, la mancanza di professionalità dei membri dello staff che non avevano un’attenzione adeguata per il cibo e la sua presentazione causava lamentele da parte dei clienti.
Come direttore a volte mi sono sentita così disperata che mi sono messa a pulire la sala o a organizzare il buffet per evitare recensioni negative o lamentele.
Ma poi è arrivato il momento in cui ho capito che non potevo continuare così. Ho deciso di licenziare sette camerieri e mi sono concentrato su tre che avevano una maggiore professionalità. Questa scelta ci ha permesso di lavorare in maniera più efficiente e di fare un buon lavoro, nonostante il ridotto numero di membri dello staff.
Ho imparato che la quantità non è importante se non c’è professionalità. Ho anche scoperto che il numero di camerieri veramente in grado di svolgere il lavoro in modo perfetto è molto limitato. Per questo, seguo personalmente il mio staff da vicino, dando loro indicazioni precise sul modo in cui devono svolgere i loro compiti. Alex ed io siamo molto attenti e seguiamo passo per passo ogni momento, sia quando arrivano i nuovi clienti sia quando organizziamo eventi importanti.
La mia esperienza in questo campo mi ha insegnato che la professionalità e l’attenzione ai dettagli sono le chiavi del successo. Continuo a lavorare duro per garantire che la cucina e la sala lavorino insieme in perfetta armonia e che i nostri clienti abbiano un’esperienza indimenticabile.